Le Somatizzazioni sono spesso motivo di richiesta di cura in psicoterapia.

Su questo tema ho recentemente pubblicato un articolo sulla rivista Psichiatria & Psicoterapia, di Fioriti Editore, che confronta due processi per il trattamento di pazienti con Disturbi da Sintomi Somatici. Vi presento un breve riassunto.

 

Abstract dell’Articolo P&P, Numero 3, settembre 2018

 

Vi sono alcuni passaggi che i pazienti attraversano nel corso di una psicoterapia delle somatizzazioni. Nella relazione terapeutica si ripresentano difficoltà nell’espressione emotiva collegate a stili di personalità e ai limiti imposti nello sviluppo da fattori traumatici o micro-traumatici. Queste configurazioni psicodinamiche sono ripetitive e stanno alla base di numerosi quadri psicopatologici. Per discutere questi concetti, nell’articolo mi riferisco al costrutto empirico di Dissociazione Somatoforme e all’Ipotesi del Marcatore Somatico di Antonio Damasio.

La costruzione del delicato rapporto tra esperienza soggettiva ed esperienza relazionale può incontrare forme dissociative che in determinati contesti coinvolgono prevalentemente la sensorialità e le sue funzioni.  I meccanismi di strutturazione psicodinamica di queste organizzazioni sono descritti nella letteratura clinica di orientamento psicoanalitico relazionale.

Inizialmente ho riassunto il concetto di desomatizzazione in generale e i principali autori che se ne sono occupati. Nella seconda parte del mio contributo, ho proposto, analizzato e confrontato due processi di desomatizzazione in psicoterapia.

Un primo processo chiamato Desomatizzazione Soggettiva prevede una forma di lavoro sulla regolazione emotiva individuale (autoregolazione). Possiamo sinteticamente dire che la Desomatizzazione Soggettiva è basata sull’uso psicosomatico dell’empatia del terapeuta, ed è in questo senso secondariamente intersoggettiva. L’esperienza corporea del paziente rimane l’esperienza centrale in questa dinamica. Questo processo ha l’obiettivo di ristabilire una integrazione tra versioni del sé-come-oggetto e del sé-come-soggetto, offrendo al paziente un rispecchiamento di stati soggettivi che non sono stati elaborati.

Un secondo processo chiamato Desomatizzazione Intersoggettiva è invece un processo pimariamente intersoggettivo, in cui la soggettività dissociata del terapeuta gioca un ruolo centrale all’interno dell’interazione spontanea. In questa dinamica l’esperienza corporea co-costruita da terapeuta e paziente diventa centrale. Il processo di Desomatizzazione Intersoggettiva è basato sulla condivisione e riparazione di enactment di esperienze condivise e ha l’obiettivo di riconnettere l’esperienza del corpo nelle relazione terapeutica, offrendo un contesto per lo sviluppo delle risorse del paziente.

Questi processi di desomatizzazione intersoggettiva, sono stati esemplificati con esempi clinici di pazienti con sintomi ipocondriaci e una sintomatologia ossessivo-compulsiva associata a somatizzazioni croniche.

 

 

L’articolo è stato pubblicato su una rivista scientifica del settore e si inserisce in un dibattito attuale che vede il confronto tra diversi paradigmi psicoterapici nella ricerca sul trattamento del trauma in psicoterapia. Il primo paradigma (psicologia bi-personale) prevede che siano la reciprocità affettiva e il riconoscimento di particolari procedure relazionali i fattori terapeutici che facilitano il processo spontaneo di superamento dei sintomi che derivano dai traumi psicologici. Il secondo paradigma (psicologia mono-personale) vede come primario l’utilizzo di tecniche ed esercizi per diminuire l’intensità dei sintomi del trauma psicologico e assegna alla relazione terapeutica un ruolo di expertise benevola.

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