Le terapie della fertilità sono al centro di un acceso dibattito bio-etico, in particolare nel nostro paese, che può incidere sulla serenità con cui la coppia dovrebbe affrontare tale percorso. Le coppie che accedono alle terapie per la fertilità hanno già dovuto affrontare l’idea della loro sterilità o infertilità e si trovano perciò di fronte diversi elementi da rielaborare, scelte e tensioni che comportano inevitabilmente un conflitto interiore.
Per sterilità si intende l’impossibilità di uno dei due partner (o della coppia) a procreare in seguito ad almeno un anno di tentativi; invece si parla di infertilità nel momento in cui una donna non riesce a portare a termine la gravidanza.
Le attuali terapie per l’infertilità sono molteplici, hanno diversi gradi di invasività e quindi le coppie che vi si sottopongono affrontano cammini differenti che vanno ad attivare diversi risvolti psicologici.
Le terapie per la fertilità hanno un impatto sia sulla vita di coppia sia sul singolo membro.
La coppia si trova a dover dare un nuovo significato al proprio potere generativo: accettare di dover ricorrere ad una terapia, parola che di per sè può evocare l’idea di una malattia da curare, per poter avere un figlio.
Bisogna sottlineare che, generalmente, i vissuti psicologici sono differenti a seconda che la sterilità sia di coppia, piuttosto che, invece, attribuibile a uno dei due membri.
Nel caso di sterilità di coppia è necessario elaborare l’idea di “qualcosa di mancante” all’interno della relazione, mentre nell’altro caso la coppia deve fare i conti con il senso di colpa per il “difetto” da un lato e la per la rabbia verso il partner dall’altro.
L’importanza di elaborazione dei vissuti legati alla sterilità/infertilità è molto importante perchè la coppia riesca ad arrivare alla scelta comune di intraprendere il percorso di terapia per la fertilità.
Oltre alle ripercussioni sulla vita di coppia la terapia per la fertilità incide sull’identità del singolo.
Il sostegno psicologico alle coppie da un lato permette di accompagnare la coppia (e se necessario singolarmente i membri di essa) nell’elaborazione dei vissuti collegati alla sterilità/infertilità, dall’altro permette di discutere la motivazione della coppia ad affrontare il percorso terapeutico per la fertilità, sostenendo le difficoltà che si possono presentare.
In particolare ricorrere ad un aiuto medico per procreare genera una profonda messa in discussione della propria identità come uomini e come donne: non bisogna dimenticare l’importanza sociale attribuita alla procreazione.
Nel momento in cui si sceglie di rivolgersi allo specialista per la fertilità la coppia si trova di fronte ad una nuova speranza, legata comunque alla paura di un nuovo “fallimento”, ed inizia un percorso che ha forti ripercussioni sulla vita quotidiana.
La sessualità della coppia diventa sempre più finalizzata al concepimento, le donne si sottopongono a terapie ormonali che possono avere ripercussioni si fisiche che emotive, inoltre esiste una discreta percentuale di fallimento in queste terapie.
Ogni fallimento comporta una nuova messa in discussione e la necessità di ridiscutere la scelta fatta.
Un lavoro psicologico di sostegno alla coppia può essere molto importante nel momento in cui si intraprende il percorso di terapia per la fertilità; infatti molte cause stesse della sterilità sono di origine psicogena: l’elaborazione di nodi problematici della propria esistenza, come coppia e come singolo, possono creare un equilibrio mente-corpo tale da favorire il concepimento.
Inoltre il confronto di coppia attraverso la condivisione di aspettative e paure va a rafforzare l’unità di coppia permettendo di affrontare il delicato cammino della terapia per la fertilità.